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"Non c'è niente di meglio, nello scorrere le pagine di un libro, che la sorpresa, lo stupore di trovarsi trascinati in un groviglio di personaggi e di avventure che non si smette di seguire, affascinati. C'è lo sport con le sue storie di cadute e risalite, i suoi eroismi e le sue meschinità. Lo sport maestro, ma non tanto per i suoi valori, quanto per il suo modo di sintetizzare la nostra esistenza, specchio che riflette bene il mondo in cui viviamo. C'è la scuola, l'amicizia, l'università, il '68, le ragazze carine e quelle no, i professori imbevuti di ideologia negli anni più cupi del dopoguerra. C'è la vita quotidiana, con gli angoli non smussati del destino. Una donna aiutata in metro, una donna con cui cominciare un gioco incrociato di seduzione in treno. C'è il terrorismo, c'è il giornalismo, l'amato mestiere dell'autore. Ci sono, perfino, straordinari racconti in cui i protagonisti sono cose, oggetti. Viventi, con pregi e difetti degli umani. Una vendicativa libreria, una borsa per cui molte donne farebbero a botte abbandonata, dalla persona che l'ha ereditata, in un armadio. Insomma, un groviglio di storie in cui emergono, prepotenti, il ricordo personale, la memoria della giovinezza, il particolare autobiografico." (Dalla prefazione di Roberto Perrone)